Progetto Italia Federale |
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Dimensione della economia sommersa (lavoro nero, shadow economy, schwarzarbeit) in percentuale del PIL ufficiale di 21 paesi OECD negli anni 1994-2003, calcolata con gli approcci "currency demand" e "DYMIMIC". Il dato percentuale indica un volume economico che andrebbe sommato al PIL ufficiale per ottenere una visione completa dell'economia reale. Un volume quindi che comprenda sia le attività illegali che quelle legali e nascoste al fisco.
i dati pervenuti il 20 Agosto 1999 (i dati precendenti - in verde - sono del 1998) |
i dati pervenuti in agosto 2000 e maggio 2001 |
Le celle di
questo colore contengono i dati pervenuti alla fine di agosto 2003 |
Dati
ottenuti nel 2005
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(*) Valori preliminari
Fonte:
Professor Dr. Friedrich Schneider,
Department of Economics,
Johannes Kepler University of Linz,
Altenbergerstrasse 69,
A-4040 Linz-Auhof, Austria.
Phone: 0043-70-2468-8210, Fax: 0043-70-2468-8209.
E-mail: friedrich.schneider@jku.at
Oltre alla stima del volume economico del sommerso, è interessante stimare anche il volume della forza lavoro coinvolta ed in media il volume di PIL procapite coinvolto. Essendo esente da imposte e contributi questo è nettamente superiore a quello dell'economia ufficliale.
(Tab.2) Stima della dimensione della forza lavoro e della produttività
dell'economia ufficiale e sommersa in alcuni paesi OECD (1974-1998)
Nazione
Anni
PIL ufficiale pro-capite in US-$1PIL sommerso pro-capite in US-$
Ampiezza della economia sommersa
(in % PIL ufficliale) secondo l'approccio "Currency Demand 2)"
Forza lavoro nel sommerso per 1000 3)Percentuale dei partecipanti alla economia sommersa sulla forza lavoro ufficliale 4)
Fonte della stima sulla forza lavoro sommersa
Austria
90-91
97-98
20,636
25,874
25,382
29,630
5.47
8.93
300-380
500-750
9.6
16.0
Schneider (1998) and
own calculations
Denmark
1980
13,233
18,658
8.6
250
8.3
Mogensen, et. al.
1986
18,496
26,356
9.8
390
13.0
(1995)
1991
25,946
36,558
11.2
410
14.3
and own calculations
1994
34,441
48,562
17.6
420
15.4
France
1975-82
1997-98
12,539
24,363
17,542
34,379
6.9
14.9
800-1500
1400-3200
3.0-6.0
6.0-12.0
De Grazia (1983) and
own calculations
Germany
1974-82
1997-98
11,940
26,080
17,911
39,634
10.6
14.7
3000-4000
7000-9000
8.0-12.0
19.0-23.0
De Grazia (1983), F. Schneider (1998b) and own calculations
Italy
1979
1997-98
8,040
20,361
11,736
29,425
16.7
27.3
4000-7000
6600-11400
20.0-35.0
30.0-48.0
Gaetani and d’Aragona (1979) and
own calculations
Spain
1979-80
1997-98
5,640
13,791
7,868
19,927
19.0
23.1
1250-3500
1500-4200
9.6-26.5
11.5-32.3
Ruesga (1984) and
own calculations
Sweden
1978
1997-98
15,107
25,685
21,981
37,331
13.0
19.8
750
1150
13.0-14.0
19.8
De Grazia (1983) and own calculations
European Union
1978
1997-98
9,930
22,179
14,458
32,226
14.5
19.6
15 000
30 000
-
De Grazia (1983) and own calculations
OECD (Europe)
1978
1997-98
9,576
22,880
14,162
33,176
15.0
20.2
26 000
48 000
-
De Grazia (1983) and own calculations
1) Fonte: OECD, Paris, anni diversi
2) Fonte: Schneider (propri calcoli)
3) Stima del lavoro a tempo pieno equivalente, include i lavoratori non registrati, gli immigrati illegali ed il secondo lavoro.
4) In percentuale della popolazione tra 20 e 69 anni.
(la Tab2 è tratta dal documento ShadEcOECD2.doc del Prof. Schneider)
Ulteriori studi e approfondimenti sul tema del lavoro nero presenti sul sito:
(Tab.3) Analisi e note sui dati italiani:
ITALIA 1994 1995 1996 1997 1998 19992000 (*) Prodotto Interno Lordo in milioni di € (ISTAT, PIL a prezzi 1995) 896'830 923'052 931'041 944'839 957'477 978'380 1'007'731Crescita ufficiale (milioni di €)
26'222 7'989 13'799 12'638 13'743 29'351Crescita in % del PIL ufficiale
2.9 0.9 1.5 1.3 1.4 3.0Economia sommersa il % su PIL (Schneider) 25.8 26.2 27.0 27.3 27.8 28.2 28.5Volume stimato del sommerso (milioni di €) 231'382 241'840 251'381 257'941 266'179 275'903 287'203Crescita della economia sommersa (milioni di €)
10'458 9'542 6'560 8'237 7'734 11'300Crescita in % della economia sommersa
4.5 3.9 2.6 3.2 2.9 4.1Rapporto tra la crescita del pil e quella del sommerso
1.5 4.6 1.8 2.4 2.0 1.4Pressione fiscale
42.8 43.1 45.1 43.6 43.8 43.8Stima della evasione (milioni di €)
103'507 108'590 116'977 116'922 120'846 125'795Pressione fiscale prevedibile con l'emersione del 100% del nero (**)
33.9 33.9 35.4 34.1 34.2 34.1Pressione fiscale prevedibile con l'emersione del 50% del nero
37.8 38.0 39.7 38.3 38.4 38.3
In tutti gli anni il ritmo di crescita dell'economia sommersa (stimata) è superiore a quello dell'economia osservata. Nel 1996 si assiste addirittura ad una crescita del sommerso pari a 4 volte e mezzo quella del PIL ufficiale. In quell'anno vi fu un frenata della crescita del PIL ed anche il sommerso, in termini assoluti, regredì. Non tanto però quanto l'economia ufficiale. Anzi in termini assoluti l'economia ufficiale progredì di 15'468 miliardi (+0.9%) ed il sommerso di 18'475 (+3.9%).
Nel 1997 si assiste ad una sostanziale ripresa della economia ufficiale e ad una marcata riduzione del ritmo di crescita del sommerso. Nuova inversione di tendenza nel 1998, con una rallentamento della crescita ufficiale (in termini assoluti e percentuali) ed una ripresa della crescita dell'economia sommersa (anche qui in termini assoluti e percentuali). Per il 1999 e nelle previsioni 2000 si conferma una crescita percentuale del sommerso superiore a quella della economia ufficiale. Infatti il nero avanza al ritmo del 2.9% nel 1999 (contro l'1.4% della crescita del PIL ufficiale) e avanzerà del 4.1% nel 2000. Tuttavia questo ritmo di crescita nel nero sembra essere in diminuizione. Il dato 2000, pur essendo una proiezione, indica il ritmo di crescita più basso della serie osservata ma è pur sempre un ritmo superiore (4.1%) a quello della economie ufficiale (3%). Le ultime due righe (in verde) indicano l'ammontare stimato della evasione fiscale contributiva collegata all'imponibile "sommerso". Questo importo potrebbe essere convertito in maggior gettito (per esempio 125'795 milioni di Euro per il 2000) oppure un diminuzione della pressione fiscale (34.1% oppure 38.3% a seconda delle ipotesi).(*) previsioni
(**) non è possibile far emergere tutto il lavoro nero, dato che molte sono attività illegali, non consentite dal codice penale.
Italia: serie storica completa:
Tab.4) |
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2002/2003 |
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26.2% |
Gli studi del Prof. Schneider, oltre a stimare l'entità della economia sommersa con il metodo del currency demand (volume della richiesta e velocità di scambio della moneta cartacea), cercano poi di individuare quegli aspetti della vita economica e politica che siano in diretta relazione (come causa) del fenomeno "lavoro nero". L'analisi, fatta con la tecnica della regressione lineare, ha individuato relazioni positive con:Non c'è dubbio, anche dal profilo intuitivo, che l'Italia si trova confrontata con eccessi in tutti e quattro questi aspetti per cui la sua posizione di alta classifica nella economia sommersa non dovrebbe destare sorprese. L'incidenza sul PIL della economia sommersa aumenta in quasi tutti i paesi. Olanda ed USA sembrano le uniche eccezioni, con dati stabili od in calo. Negli altri paesi il "nero" avanza ad una velocità che è superiore al ritmo di crescita dell'economia "ufficiale".entità della pressione fiscale, diretta ed indiretta (vedere aggionamento 2003)
burocrazia mole e complessità del sistema legislativo mole e complessità del sistema tributario
In Italia ad esempio, mentre l'incremento di PIL del 1998 è stato, rispetto all'anno precedente, del 1.34%, quello del volume dell'economia sommersa è stato del 3.2%. Passando dal 27.3% del 1997 al 27.8% del 1998 (+ 0.5%) l'Italia è il paese che registra il maggior incremento percentuale. Le prime previsioni per il 1999, fatte solo per i tre paesi di lingua tedesca, confermano la tendenza dell'economia sommersa a crescere con un ritmo tre volte superiore a quello dell'economia ufficialmente rilevata.Le tabelle che seguono servono a chi volesse approfondire i dati sulla mole delle persone coinvolte nel lavoro nero (dati ISTAT sul sommerso) e sulla diversa entità della pressione fiscale e contributiva nei vari Paesi.
L’ECONOMIA SOMMERSA, PROBLEMI DI MISURA E POSSIBILI EFFETTI
SULLA FINANZA
PUBBLICA Audizione del presidente dell’Istituto nazionale di statistica V COMMISSIONE BILANCIO - CAMERA DEI DEPUTATI - ROMA, 16 LUGLIO 1998 |
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L'occupazione non regolare nelle nuove stime di contabilità nazionale |
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IL LAVORO SOMMERSO IN ITALIA (Renato Brunetta e Anna Ceci) |
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Relazioni possibili tra il lavoro nero e la pressione fiscale, diretta ed indiretta, e contributiva. (Tab.5)
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1996 |
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(1) |
(2) |
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(4) |
(5) |
(%) (6) |
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volume totale
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Grecia |
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|
|
15.8
|
27.5
|
43.3
|
54.4
|
|
Italia |
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|
|
9.9
|
32.0
|
41.9
|
53.9
|
|
Spagna |
|
|
|
6.6
|
31.6
|
38.2
|
51.2
|
|
Belgio |
|
|
|
10.0
|
26.0
|
36.0
|
55.0
|
|
Svezia |
|
|
|
4.0
|
29.6
|
33.6
|
53.6
|
|
Norvegia |
|
|
|
7.0
|
12.8
|
19.8
|
38.8
|
|
Danimarca |
|
|
|
9.0
|
-
|
9.0
|
45.0
|
|
Irlanda |
|
|
|
7.2
|
12.3
|
19.5
|
39.5
|
|
Canada |
|
|
|
6.0
|
7.0
|
13.0
|
34.0
|
|
Francia |
|
|
|
13.0
|
31.0
|
44.0
|
50.0
|
|
Olanda |
|
|
|
31.0
|
8.8
|
39.8
|
49.8
|
|
Germania |
|
|
|
16.1
|
16.1
|
32.2
|
50.2
|
|
UK |
|
|
|
10.7
|
10.2
|
21.4
|
37.4
|
|
USA |
|
|
|
7.6
|
13.8
|
21.4
|
38.4
|
|
Austria |
|
|
|
18.2
|
24.2
|
42.4
|
50.4
|
|
Svizzera |
|
|
|
11.6
|
11.6
|
23.2
|
33.2
|
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(1) USA = Media delle sales taxColonne:
Nota: vedere qui l'analisi comparativa del costo del lavoro nei Paesi OECD% lavoro nero. È presa dalla tabella precedente (Schneider - University of Linz) % IVA [OECD] % Imposte sul reddito. La percentuale calcolata in base al lordo azienda, non al lordo dipendente. [OECD] E' la percentuale per un lavoratore medio. % Contributi a carico dei dipendenti. Percentuale calcolata sul lordo azienda (costo del lavoro) [OECD] % Contributi a carico della azienda. Percentuale calcolata sul lordo azienda (costo del lavoro) [OECD] % totale contributi. 4 + 5 % Totale carico fiscale e contributivo. 3 + 4 + 5 % Volume totale (2 + 3 + 4 + 5) in cui si esprime come indicatore la somma di tasse indirette, dirette e pressione contributiva.
Dalla analisi di questi dati risulta che Grecia, Italia, Spagna, Belgio e Svezia hanno una altissima percentuale di lavoro nero che potrebbe essere collegata più che altro all'eccessiva pressione contributiva a carico della azienda, rispetto a quella a carico del lavoratore o comunque in un forte squilibrio tra queste due componenti (celle in giallo).
In questo caso il lavoro nero è più che altro una esigenza della azienda, non del dipendente.Le alte aliquote IVA (tra il 23% ed il 25%) possono rafforzare le convenienze all'economia sommersa in Svezia, Norvegia e Danimarca (celle bianche) .
Segue un gruppo di paesi (celle rosse) in cui risulta evidente un eccesso di pressione fiscale nell'ambito dei salari (Norvegia, Danimarca, Irlanda, Canada, Francia, Olanda) per cui in questi casi la convenienza al lavoro nero è del singolo lavoratore (secondo lavoro in nero).
Il caso olandese sembra speculare a quello italiano ma è comunque in controtendenza.Il caso tedesco è un caso limite. Il costo della riunificazione si è riflesso in un inasprimento della pressione fiscale ma pur avendo un costo totale elevato (50%) si mantiene distante dai paesi con un alto tasso di lavoro nero. Il prelievo è forte (quasi come quello italiano) ma equamente distribuito tra imposte, contributi a carico dei lavoratori e contributi a carico delle imprese.
I tre paesi con la minore percentuale di economia sommersa (USA, Austria e Svizzera) uniscono un moderato prelievo fiscale e contributivo ad un sostanziale equilibrio tra contributi a carico del lavoratore ed a carico dell'impresa. Inoltre sono paesi con poca burocrazia (rispetto ad altri) e con una struttura federale dello stato radicate nel territorio; ciò è importante anche per i controlli fiscali che si fanno sul territorio e perché si evadono meno le imposte legate ai livelli territoriali a cui ci si sente più vicini. La struttura federale tedesca potrebbe anche spiegare come mai, pur in presenza di una alta pressione fiscale, il dato sul lavoro nero non sia così elevato come lo è nei Paesi di pari livello. Ad esempio, per quanto riguarda il numero delle leggi, in Germania sono circa 4'000 ed in Svizzera meno di 1'000 e questo minore peso legislativo ha una sicura influenza sul fenomeno in questione.
Tornando al caso italiano, fonti Istat indicano per il Nord ed il Centro una percentuale di lavoro irregolare attorno al 18%, composto in modo prevalente da casi di secondo lavoro. Al Sud invece ci si avvicina al 50% (nel comparto agroalimentare si arriva al 95%) dato composto più che altro da lavoro clandestino sia di immigrati che di disoccupati.
Poiché salari, fisco e contributi sono uguali in tutto il territorio italiano (malgrado le evidenti disparità economiche) la differenziazione della economia sommersa in italia tra Nord e Sud potrebbe essere proprio una reazione generale a questa uniformità imposta.Qui occorrerebbe considerare il carattere decisamente regressivo di tutti quei prelievi (fiscali e contributivi) caratterizzati da una aliquota fissa, soprattutto quandi si tratta di aliquote molto elevate. Il 20% di IVA ed il 42% di carico contributivo incidono diversamente sulla economia della Lombardia o della Emilia Romagna rispetto a quella del Sud. Differenziare salari e prelievo fiscale, come avviene solitamente nei paesi federali, può essere una soluzione, da accompagnare ovviamente ad altre misure.
Aggiornamento fine agosto 2003
Interessante osservare come il Prof. Schneider, dopo aver letto anni fa su questa pagina la tabella 5 ed averne approfondito il contenuto via e-mail, l'ha incorporata nei suoi studi ed in piu' ora ha calcolato l'indice di correlazione tra la % di sommerso del 1996 con la % di pressione fiscale diretta, indiretta e contributiva dello stesso anno, da me calcolata con la tabella 4.
L'indice di correlazione è un metodo matematico che aiuta a stimare quanto due fenomeni siano tra loro correlati, nel senso che è ipotizzabile che uno dipenda in qualche modo dall'altro. Il risultato è positivo (ma non al 100%) e mostra che la pressione fiscale e contributiva è un sicuro fattore ma che tuttavia ne esistono anche altri.
Ecco il grafico prodotto dal Prof Schneider, nel suo più recente studio per quanto riguarda i contributi e le imposte dirette (colonna 7 della tabella 5)
Il grafico sotostante invece prende in considerazione anche le imposte indirette (principalmente l'IVA) e quindi la correlazione è fatta con la colonna 8 della tabella 5. La correnazione è piu' netta (quando l'indice si avvicina ad 1 si ha la massima correlazione).
Fonti:
1) [OECD]: ECONOMICS DEPARTMENT WORKING PAPERS No. 176 TAXATION AND ECONOMIC PERFORMANCE by Willi Leibfritz, John Thornton and Alexandra Bibbee. General Distribution OCDE/GD(97)107 per i dati IVA
2) [OECD]: documento SG/COM/PUB(98)5 (taxbena.pdf )
3) Friedrich Schneider, Professor of Economics, Department of Economics, Johannes Kepler University of Linz
Bibliografiade Grazia, Raffaele (1983): Le travail clandestine: Situation dans les pays industrialises à économie de marche, Genf: BIT.
Frey, Bruno S. and Werner Pommerehne (1984): The hidden economy: State and prospect for measurement, Review of Income and Wealth, 30/1, S. 1-23.
Gaitani, D. und G. d’Aragona (1979): I sommersi, Nord e Sud 7, S.26-46.
Giles, David E.A. (1999): Measuring the Hidden Economy: Implications for Econometric Modelling, Economic Journal, 109/456, pp.370-380.
Lackó Mária (1999): Hidden Economy: An Unknown Quantity? Comparative Analysis of Hidden Economies in Transition Countries in 1989-95, Work-ing Paper 9905, Linz: Universität Linz, Institut für Volkswirtschaftslehre.
Mauleon, Ignatio (1998): Quantitative Estimation of the Spanish Underground Economy, Discussion Paper, University of Salamanca, Spain.
Mogensen, Gunnar V.; Kviest, Hans K.; Körmendi, Eszter und Soren Petersen (1995): The Shadow Economy in Denmark (1994): Measurement and Re-sults, Copenhagen: Study No. 3, Rockwool Foundation Research Unit.
Schneider, Friedrich (2000), Arbeit im Schatten: Einige theoretische und empirische Überlegungen über die Schattenwirtschaft, Schriftliche Version des Plenumvortrages an der Jahrestagung des Vereins für Socialpolitik zum Thema „Beschäftigung im Vereinten Deutschland“, vom 19. bis 22.09.2000, Humboldt Universität zu Berlin, Berlin.
Schneider, Friedrich und Enste, Dominik, (2000a), Shadow Economies: Size, Causes and Consequences, Journal of Economic Literature 38/1, März 2000, Seite 77-114.
Schneider, Friedrich und Enste, Dominik, (2000b), Schattenwirtschaft und Schwarzarbeit: Umfang, Ursachen, Wirkungen und wirtschaftspolitische Empfehlungen, München: Verlag R. Oldenbourg.
Potete approfondire gli argomenti scrivendo a questo indirizzo di posta elettronica
Nota: all'inizio di gennaio 2002 ho provveduto a convertire in Euro i vecchi importi che erano espressi in Lire italiane.
Gli importi di questo documento si riferiscono tuttavia ad un periodo in cui l'Euro non era ancora in vigore.
Molti importi in Lire erano stati calcolati sulla base di un rapporto di cambio Franco/Lira prossimo a 1'200 lire per un Franco svizzero e l'importo risultante dal calcolo di allora è stato oggi diviso per 1936,27 per avere le cifre in Euro.