Progetto Italia Federale

a cura di Francesco Paolo Forti
Lavoro nero
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 Progetto Italia federale
 Ultimo aggiornamento: 
Maggio 2005
Dimensione della economia sommersa (lavoro nero, shadow economy, schwarzarbeit) in percentuale del PIL ufficiale di 21 paesi OECD negli anni 1994-2003, calcolata con gli  approcci "currency demand" e "DYMIMIC". Il dato percentuale indica un volume economico che andrebbe sommato al PIL ufficiale per ottenere una visione completa dell'economia reale. Un volume quindi che comprenda sia le attività illegali che quelle legali e nascoste al fisco.
Dimensione della economia sommersa (in % del PIL ufficiale) attraverso gli anni (Tab.1)
le celle di questo colore contengono 
i dati pervenuti il 20 Agosto 1999 (i dati precendenti - in verde - sono del 1998)
le celle di questo colore contengono 
i dati pervenuti in agosto 2000 e maggio 2001
Le celle di questo colore contengono i dati pervenuti alla fine di agosto 2003

Dati ottenuti  nel 2005
Paese
1994
1995
1996
1997
1998
1999
Media
1999/2000
Media
2001/2002
Media (*)
2002/2003
Grecia
26.0%
26.6%
28.5%
 28.7%
29.0% 
 28.8%
 28.7% 28.5%
28.3%
Italia
25.8%
26.2%
27.0%
27.3%
27.8%
 28.2%
27.1%
27.0%
26.2%
Spagna
22.3%
22.6%
22.9%
23.1%
 23.4%
 22.8%  22.7% 22.5%
22.3%
Portogallo
21.2%
21.9%
22.3%
22.9%
 23.1% (97/98)  22.8%  22.7% 22.5%
22.3%
Belgio
21.4%
21.6%
21.9%
22.4%
 22.6%
 22.3%
22.2% 22.0%
21.5%
Svezia
18.3%
18.9%
19.2%
19.8%
 20.0%
 19.2%  19.2% 19.1%
18.7%
Norvegia
17.9%
18.5%
18.9%
19.4%
 19.7%
 19.2%  19.1% 19.0%
18.7%
Danimarca
17.6%
18.1%
18.3%
18.1%
 18.4%
 18.2%
18.0% 17.9%
17.5%
Irlanda
15.3%
15.6%
15.9%
16.1%
 16.3%
 16.0%  15.9% 15.7%
15.5%
Canada
14.6%
 15.0%
15.1% 
 14.8%
 15.0%
 16.1%
 16.0% 15.8%
15.4%
Francia
14.3%
 14.8%
14.9% 
14.7%
 14.9%
 15.1%
15.2%
15.0%
14.8%
Olanda
13.6%
14.1%
14.0%
13.5%
 13.5%
 13.2% 13.1%  13.0%
12.8%
Germania
13.1%
13.9%
14.5%
15.0%
14.7%
16.0%
16.0%
16.3%
16.8%
Australia
13.0%
13.2% 
14.0% 
13.9% 
14.1% 
 14.1%
 14.3% 14.1%
13.8%
Gran Bretagna
12.4%
12.6%
13.1%
13.0%
13.0%
 12.8%
12.7%
12.5%
12.3%
USA
9.4%
9.0%
8.8%
8.8%
8.9%
 8.8%
 8.7% 8.7%
8.6%
Austria
6.7%
7.3%
8.3%
8.9%
9.1%
9.6%
9.8%
10.6%
10.8%
Svizzera
6.6%
6.9%
7.5%
8.1%
8.0%
8.3%
8.6%
9.4%
9.5%
Giappone
--- 10.6% (94/95) --- --- 11.1% (97/98)
11.0%
11.2%  11.1%
11.0%
Finlandia --- 18.2% (94/95) --- --- 18.9% (97/98)
18.2%
 18.1% 18.0%
17.6%
Nuova Zelanda --- 11.3% (94/95) --- --- 11.9% (97/98) 12.0%  12.8% 12.6%
12.4%
Media OECD
(non pesata)
--- 15.7% (94/95) --- --- 16.8% (97/98) 16.7% 16.8%
16.7%
16.4%
Visualizzazione grafica di questi dati (mappe europee e grafico del "sommerso" nel tempo)
(*) Valori preliminari

Fonte:
Professor Dr. Friedrich Schneider,
Department of Economics,
Johannes Kepler University of Linz,
Altenbergerstrasse 69,
A-4040 Linz-Auhof, Austria.
Phone: 0043-70-2468-8210, Fax: 0043-70-2468-8209.
E-mail: friedrich.schneider@jku.at



Oltre alla stima del volume economico del sommerso, è interessante stimare anche il volume della forza lavoro coinvolta ed in media il volume di PIL procapite coinvolto. Essendo esente da imposte e contributi questo è nettamente superiore a quello dell'economia ufficliale.

(Tab.2) Stima della dimensione della forza lavoro e della produttività 
dell'economia ufficiale e sommersa in alcuni paesi OECD (
1974-1998)


Nazione


Anni



PIL ufficiale pro-capite in US-$1

PIL  sommerso pro-capite  in US-$

Ampiezza della economia sommersa
 (in % PIL ufficliale) secondo l'approccio "Currency Demand 2)"



Forza lavoro nel sommerso per 1000 3)

Percentuale dei partecipanti alla economia sommersa sulla forza lavoro ufficliale 4)

Fonte della stima sulla forza lavoro sommersa


Austria

90-91

97-98

20,636

25,874

25,382

29,630

5.47

8.93

300-380

500-750

9.6

16.0

Schneider (1998) and

own calculations

Denmark

1980

13,233

18,658

8.6

250

8.3

Mogensen, et. al.

 

1986

18,496

26,356

9.8

390

13.0

(1995)

 

1991

25,946

36,558

11.2

410

14.3

and own calculations

 

1994

34,441

48,562

17.6

420

15.4

 

France

1975-82

1997-98

12,539

24,363

17,542

34,379

6.9

14.9

800-1500

1400-3200

3.0-6.0

6.0-12.0

De Grazia (1983) and

own calculations

Germany

1974-82

1997-98

11,940

26,080

17,911

39,634

10.6

14.7

3000-4000

7000-9000

8.0-12.0

19.0-23.0

De Grazia (1983), F. Schneider (1998b) and own calculations

Italy

1979

1997-98

8,040

20,361

11,736

29,425

16.7

27.3

4000-7000

6600-11400

20.0-35.0

30.0-48.0

Gaetani and d’Aragona (1979) and

own calculations

Spain

1979-80

1997-98

5,640

13,791

7,868

19,927

19.0

23.1

1250-3500

1500-4200

9.6-26.5

11.5-32.3

Ruesga (1984) and

own calculations

Sweden

1978

1997-98

15,107

25,685

21,981

37,331

13.0

19.8

750

1150

13.0-14.0

19.8

De Grazia (1983) and own calculations

European Union

1978

1997-98

9,930

22,179

14,458

32,226

14.5

19.6

15 000

30 000

-

De Grazia (1983) and own calculations

OECD (Europe)

1978

1997-98

9,576

22,880

14,162

33,176

15.0

20.2

26 000

48 000

-

De Grazia (1983) and own calculations

 

1) Fonte: OECD, Paris, anni diversi

2) Fonte: Schneider (propri calcoli)

3) Stima del lavoro a tempo pieno equivalente, include i lavoratori non registrati, gli immigrati illegali ed il secondo lavoro.

4) In percentuale della popolazione tra 20 e 69 anni.

 (la Tab2 è tratta dal documento ShadEcOECD2.doc del Prof. Schneider)



 Ulteriori studi e approfondimenti sul tema del lavoro nero presenti sul sito:
Lo studio Originale del Prof. Schneider sul lavoro nero (in inglese)
L'aggiornamento 2003 (documento word in inglese [ 358 KB ])
Analisi grafica dei dati Europei 1999/2003
Dimensione dell'economia sommersa nei paesi ad economia di transizione (agosto 2003)
Speciale: Svizzera: una analisi sub-nazionale (maggio 2001)
Speciale: Germania - una analisi sub-nazionale (settembre 2003)
Novità 2003: uno studio del Censis.
TENDENZE GENERALI E RECENTI DINAMICHE 
DELL’ECONOMIA SOMMERSA IN ITALIA FRA IL 1998 E IL 2002
Speciale: Italia - una analisi (indiziaria) sub-nazionale (novembre 2003)
Friedrich Schneider: (PDF File)
The Size of the Shadow Economies of 145 Countries
all over the World: First Results over the Period 1999 to 2003


 (Tab.3) Analisi e note sui dati italiani:
ITALIA
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000 (*) 
Prodotto Interno Lordo in milioni di € (ISTAT, PIL a prezzi 1995)
896'830
923'052
931'041
944'839
957'477
978'380
1'007'731
Crescita ufficiale (milioni di €)
26'222
7'989
13'799
12'638
13'743
29'351
Crescita in % del PIL ufficiale
2.9 
0.9 
1.5 
1.3 
1.4
3.0 
Economia sommersa il % su PIL (Schneider)
25.8 
26.2 
27.0 
27.3 
27.8 
28.2 
28.5 
Volume stimato del sommerso (milioni di €)
231'382
241'840
251'381
257'941
266'179
275'903
287'203
Crescita della economia sommersa (milioni di €)
10'458
9'542
6'560
8'237
7'734
11'300
Crescita in % della economia sommersa
4.5 
3.9 
2.6 
3.2 
2.9 
4.1 
Rapporto tra la crescita del pil e quella del sommerso
1.5 
4.6 
1.8 
2.4 
2.0 
1.4 
Pressione fiscale
42.8 
43.1 
45.1 
43.6 
43.8 
43.8 
Stima della evasione (milioni di €)
103'507
108'590
116'977
116'922
120'846
125'795
Pressione fiscale prevedibile con l'emersione del 100% del nero (**)
33.9 
33.9 
35.4 
34.1 
34.2 
34.1 
Pressione fiscale prevedibile con l'emersione del 50% del nero
37.8 
38.0 
39.7 
38.3 
38.4 
38.3 
In tutti gli anni il ritmo di crescita dell'economia sommersa (stimata) è superiore a quello dell'economia osservata. Nel 1996 si assiste addirittura ad una crescita del sommerso pari a 4 volte e mezzo quella del PIL ufficiale. In quell'anno vi fu un frenata della crescita del PIL ed anche il sommerso, in termini assoluti, regredì. Non tanto però quanto l'economia ufficiale. Anzi in termini assoluti l'economia ufficiale progredì di 15'468 miliardi (+0.9%) ed il sommerso di 18'475 (+3.9%).
Nel 1997 si assiste ad una sostanziale ripresa della economia ufficiale e ad una marcata riduzione del ritmo di crescita del sommerso. Nuova inversione di tendenza nel 1998, con una rallentamento della crescita ufficiale (in termini assoluti e percentuali) ed una ripresa della crescita dell'economia sommersa (anche qui in termini assoluti e percentuali). Per il 1999 e nelle previsioni 2000 si conferma una crescita percentuale del sommerso superiore a quella della economia ufficiale. Infatti il nero avanza al ritmo del 2.9% nel 1999 (contro l'1.4% della crescita del PIL ufficiale) e avanzerà del 4.1% nel 2000. Tuttavia questo ritmo di crescita nel nero sembra essere in diminuizione. Il dato 2000, pur essendo una proiezione, indica il ritmo di crescita più basso della serie osservata ma è pur sempre un ritmo superiore (4.1%) a quello della economie ufficiale (3%). Le ultime due righe (in verde) indicano l'ammontare stimato della evasione fiscale contributiva collegata all'imponibile "sommerso". Questo importo potrebbe essere convertito in maggior gettito (per esempio 125'795 milioni di Euro per il 2000) oppure un diminuzione della pressione fiscale (34.1% oppure 38.3% a seconda delle ipotesi).

(*) previsioni
(**) non è possibile far emergere tutto il lavoro nero, dato che molte sono attività illegali, non consentite dal codice penale.



Italia: serie storica completa:

Tab.4) 
1970
1980
1990
1994
1995
1996
1997
1998
1999/2000
2001/2002
2002/2003
Italia
10.7%
16.7%
23.4%
25.8%
26.2%
27.0%
27.3%
27.8%
27.1%
27.0%
26.2%


Gli studi del Prof. Schneider, oltre a stimare l'entità della economia sommersa con il metodo del currency demand (volume della richiesta e velocità di scambio della moneta cartacea), cercano poi di individuare quegli aspetti della vita economica e politica che siano in diretta relazione (come causa) del fenomeno "lavoro nero". L'analisi, fatta con la tecnica della regressione lineare, ha individuato relazioni positive con:
  • entità della pressione fiscale, diretta ed indiretta (vedere aggionamento 2003)
  • burocrazia
  • mole e complessità del sistema legislativo
  • mole e complessità del sistema tributario
  • Non c'è dubbio, anche dal profilo intuitivo, che l'Italia si trova confrontata con eccessi in tutti e quattro questi aspetti per cui la sua posizione di alta classifica nella economia sommersa non dovrebbe destare sorprese. L'incidenza sul PIL della economia sommersa aumenta in quasi tutti i paesi. Olanda ed USA sembrano le uniche eccezioni, con dati stabili od in calo. Negli altri paesi il "nero" avanza ad una velocità  che è superiore al ritmo di crescita dell'economia "ufficiale".
    In Italia ad esempio, mentre l'incremento di PIL del 1998 è stato, rispetto all'anno precedente, del 1.34%, quello del volume dell'economia sommersa è stato del 3.2%. Passando dal 27.3% del 1997 al 27.8% del 1998 (+ 0.5%) l'Italia è il paese che registra il maggior incremento percentuale. Le prime previsioni per il 1999, fatte solo per i tre paesi di lingua tedesca, confermano la tendenza dell'economia sommersa a crescere con un ritmo tre volte superiore a quello dell'economia ufficialmente rilevata.

    Le tabelle che seguono servono a chi volesse approfondire i dati sulla mole delle persone coinvolte nel lavoro nero (dati ISTAT sul sommerso) e sulla diversa entità della pressione fiscale e contributiva nei vari Paesi.


    Dati ISTAT sul lavoro regolare ed irregolare, altri studi ed analisi
    L’ECONOMIA SOMMERSA, PROBLEMI DI MISURA E POSSIBILI EFFETTI SULLA FINANZA PUBBLICA 
    Audizione del presidente dell’Istituto nazionale di statistica
    V COMMISSIONE BILANCIO - CAMERA DEI DEPUTATI - ROMA, 16 LUGLIO 1998
     Tabelle ISTAT da consultare
    UNITA DI LAVORO
    POSIZIONI LAVORATIVE 
    L'occupazione non regolare nelle nuove stime di contabilità nazionale
    Tavole Excel Istat sul lavoro sommerso
    IL LAVORO SOMMERSO IN ITALIA (Renato Brunetta e Anna Ceci)
     Istat: CAPIRE IL SOMMERSO


    Relazioni possibili tra il lavoro nero e la pressione fiscale, diretta ed indiretta, e contributiva. (Tab.5)
    (*) = 1994 
    1996
    1996
    1996
    1996
    1996
    1996
    1996
    1996
    Paese
    % Lavoro nero
    (1)
    VAT %  (IVA)
    (2)
    Imposte sul reddito (%) (3)
    Contributi a carico dei lavoratori (%)
    (4)
    Contributi a carico delle imprese (%)
    (5)
    Totale contributi
    (%) (6)
    % Totale carico fiscale e contributivo (7)
    volume totale
    (8)
    Grecia
    28.5
    18.0
    11.0
    15.8 
    27.5 
    43.3 
    54.4 
    72.3
    Italia
    27.0 
    19.0 
    12.0 
    9.9 
    32.0 
    41.9 
    53.9
    72.9
    Spagna
    22.9 
    16.0 
    13.0 
    6.6 
    31.6 
    38.2 
    51.2 
    67.2
    Belgio
    21.9 
    21.0 
    19.0 
    10.0 
    26.0 
    36.0 
    55.0 
    76.0
    Svezia
    19.2 
    25.0 
    20.0 
    4.0 
    29.6
    33.6 
    53.6 
    78.6
    Norvegia
    18.9 
    23.0 
    19.0 
    7.0 
    12.8 
    19.8 
    38.8 
    61.8
    Danimarca
    18.3 
    25.0 
    36.0 
    9.0 
    9.0 
    45.0 
    70.0
    Irlanda
    15.9 
    21.0 
    20.0 
    7.2 
    12.3 
    19.5 
    39.5 
    60.5
    Canada 
    14.6 
    7.0 
    21.0 
    6.0 
    7.0 
    13.0 
    34.0 
    41.0
    Francia
    14.3 
    20.6 
    6.0 
    13.0 
    31.0
    44.0 
    50.0 
    70.6
    Olanda
    14.0 
    17.5 
    10.0
    31.0 
    8.8
    39.8 
    49.8 
    67.3
    Germania
    14.5 
    15.0 
    18.0 
    16.1
    16.1
    32.2 
    50.2 
    65.2
    UK
    13.1 
    17.5 
    16.0 
    10.7 
    10.2 
    21.4
    37.4 
    54.9
    USA
    8.8 
    3.0(1)
    17.0 
    7.6 
    13.8 
    21.4 
    38.4 
    41.4
    Austria
    8.3 
    20.0 
    8.0 
    18.2 
    24.2 
    42.4 
    50.4 
    70.4
    Svizzera
    7.5 
    6.5 
    10.0 
    11.6 
    11.6 
    23.2 
    33.2 
    39.7
    (1) USA = Media delle sales tax

    Colonne:

  • % lavoro nero. È presa dalla tabella precedente (Schneider - University of Linz)
  • % IVA [OECD]
  • % Imposte sul reddito. La percentuale calcolata in base al lordo azienda, non al lordo dipendente. [OECD] E' la percentuale per un lavoratore medio.
  • % Contributi a carico dei dipendenti. Percentuale calcolata sul lordo azienda (costo del lavoro) [OECD]
  • % Contributi a carico della azienda. Percentuale calcolata sul lordo azienda (costo del lavoro) [OECD]
  • % totale contributi. 4 + 5
  • % Totale carico fiscale e contributivo. 3 + 4 + 5
  • % Volume totale (2 + 3 + 4 + 5) in cui si esprime come indicatore la somma di tasse indirette, dirette e pressione contributiva.
  • Nota: vedere qui l'analisi comparativa del costo del lavoro nei Paesi OECD


    Dalla analisi di questi dati risulta che Grecia, Italia, Spagna, Belgio e Svezia hanno una altissima percentuale di lavoro nero che potrebbe essere collegata più che altro all'eccessiva pressione contributiva a carico della azienda, rispetto a quella a carico del lavoratore o comunque in un forte squilibrio tra queste due componenti (celle in giallo).
    In questo caso il lavoro nero è più che altro una esigenza della azienda, non del dipendente.

    Le alte aliquote IVA (tra il 23% ed il 25%) possono rafforzare le convenienze all'economia sommersa in Svezia, Norvegia e Danimarca (celle bianche) .

    Segue un gruppo di paesi (celle rosse) in cui risulta evidente un eccesso di pressione fiscale nell'ambito dei salari (Norvegia, Danimarca, Irlanda, Canada, Francia, Olanda) per cui in questi casi la convenienza al lavoro nero è del singolo lavoratore (secondo lavoro in nero).
    Il caso olandese sembra speculare a quello italiano ma è comunque in controtendenza.

    Il caso tedesco è un caso limite. Il costo della riunificazione si è riflesso in un inasprimento della pressione fiscale ma pur avendo un costo totale elevato (50%) si mantiene distante dai paesi con un alto tasso di lavoro nero. Il prelievo è forte (quasi come quello italiano) ma equamente distribuito tra imposte, contributi a carico dei lavoratori e contributi a carico delle imprese.

    I tre paesi con la minore percentuale di economia sommersa (USA, Austria e Svizzera) uniscono un moderato prelievo fiscale e contributivo ad un sostanziale equilibrio tra contributi a carico del lavoratore ed a carico dell'impresa. Inoltre sono paesi con poca burocrazia (rispetto ad altri) e con una struttura federale dello stato radicate nel territorio; ciò è importante anche per i controlli fiscali che si fanno sul territorio e perché si evadono meno le imposte legate ai livelli territoriali a cui ci si sente più vicini. La struttura federale tedesca potrebbe anche spiegare come mai, pur in presenza di una alta pressione fiscale, il dato sul lavoro nero non sia così elevato come lo è nei Paesi di pari livello. Ad esempio, per quanto riguarda il numero delle leggi, in Germania sono circa 4'000 ed in Svizzera meno di 1'000 e questo minore peso legislativo ha una sicura influenza sul fenomeno in questione.

    Tornando al caso italiano, fonti Istat indicano per il Nord ed il Centro una percentuale di lavoro irregolare attorno al 18%, composto in modo prevalente da casi di secondo lavoro. Al Sud invece ci si avvicina al 50%  (nel comparto agroalimentare si arriva al 95%) dato composto più che altro da lavoro clandestino sia di immigrati che di disoccupati.
    Poiché salari, fisco e contributi sono uguali in tutto il territorio italiano (malgrado le evidenti disparità economiche) la differenziazione della economia sommersa in italia tra Nord e Sud potrebbe essere proprio una reazione generale a questa uniformità imposta.

    Qui occorrerebbe considerare il carattere decisamente regressivo di tutti quei prelievi (fiscali e contributivi) caratterizzati da una aliquota fissa, soprattutto quandi si tratta di aliquote molto elevate. Il 20% di IVA ed il 42% di carico contributivo incidono diversamente sulla economia della Lombardia o della Emilia Romagna rispetto a quella del Sud. Differenziare salari e prelievo fiscale, come avviene solitamente nei paesi federali, può essere una soluzione, da accompagnare ovviamente ad altre misure.

    Aggiornamento fine agosto 2003
    Interessante osservare come il Prof. Schneider, dopo aver letto anni fa su questa pagina la tabella 5 ed averne approfondito il contenuto via e-mail, l'ha incorporata nei suoi studi ed in piu' ora ha calcolato l'indice di correlazione tra la % di sommerso del 1996 con  la % di pressione fiscale diretta, indiretta e contributiva dello stesso anno, da me calcolata con la tabella 4.
    L'indice di correlazione è un metodo matematico che aiuta a stimare quanto due fenomeni siano tra loro correlati, nel senso che è ipotizzabile che uno dipenda in qualche modo dall'altro. Il risultato è positivo (ma non al 100%) e mostra che la pressione fiscale e contributiva è un sicuro fattore ma che tuttavia ne esistono anche altri.
    Ecco il grafico prodotto dal Prof Schneider, nel suo più recente studio per quanto riguarda i contributi e le imposte dirette (colonna 7 della tabella 5)


    Il grafico sotostante invece prende in considerazione anche le imposte indirette (principalmente l'IVA) e quindi la correlazione è fatta con la colonna 8 della tabella 5. La correnazione è piu' netta (quando l'indice si avvicina ad 1 si ha la massima correlazione).




    Fonti:
    1) [OECD]: ECONOMICS DEPARTMENT WORKING PAPERS No. 176 TAXATION AND ECONOMIC PERFORMANCE by Willi Leibfritz, John Thornton and Alexandra Bibbee. General Distribution OCDE/GD(97)107 per i dati IVA
    2) [OECD]: documento SG/COM/PUB(98)5 (taxbena.pdf )
    3) Friedrich Schneider, Professor of Economics, Department of Economics, Johannes Kepler University of Linz


    Bibliografia

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    Frey, Bruno S. and Werner Pommerehne (1984): The hidden economy: State and prospect for measurement, Review of Income and Wealth, 30/1, S. 1-23.

    Gaitani, D. und G. d’Aragona (1979): I sommersi, Nord e Sud 7, S.26-46.

    Giles, David E.A. (1999): Measuring the Hidden Economy: Implications for Econometric Modelling, Economic Journal, 109/456, pp.370-380.

    Lackó Mária (1999): Hidden Economy: An Unknown Quantity? Comparative Analysis of Hidden Economies in Transition Countries in 1989-95, Work-ing Paper 9905, Linz: Universität Linz, Institut für Volkswirtschaftslehre.

    Mauleon, Ignatio (1998): Quantitative Estimation of the Spanish Underground Economy, Discussion Paper, University of Salamanca, Spain.

    Mogensen, Gunnar V.; Kviest, Hans K.; Körmendi, Eszter und Soren Petersen (1995): The Shadow Economy in Denmark (1994): Measurement and Re-sults, Copenhagen: Study No. 3, Rockwool Foundation Research Unit.

    Schneider, Friedrich (2000), Arbeit im Schatten: Einige theoretische und empirische Überlegungen über die Schattenwirtschaft, Schriftliche Version des Plenumvortrages an der Jahrestagung des Vereins für Socialpolitik zum Thema „Beschäftigung im Vereinten Deutschland“, vom 19. bis 22.09.2000, Humboldt Universität zu Berlin, Berlin.

    Schneider, Friedrich und Enste, Dominik, (2000a), Shadow Economies: Size, Causes and Consequences, Journal of Economic Literature 38/1, März 2000, Seite 77-114.

    Schneider, Friedrich und Enste, Dominik, (2000b), Schattenwirtschaft und Schwarzarbeit: Umfang, Ursachen, Wirkungen und wirtschaftspolitische Empfehlungen, München: Verlag R. Oldenbourg.



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    Nota: all'inizio di gennaio 2002 ho provveduto a convertire in Euro i vecchi importi che erano espressi in Lire italiane.
    Gli importi di questo documento si riferiscono tuttavia ad un periodo in cui l'Euro non era ancora in vigore.
    Molti importi in Lire erano stati calcolati sulla base di un rapporto di cambio Franco/Lira prossimo a 1'200 lire per un Franco svizzero e l'importo risultante dal calcolo di allora è stato oggi diviso per 1936,27 per avere le cifre in Euro.