Diritto alla salute e sistemi sanitari
Breve comparazione tra sistemi Gennaio 2002

Abstract
In Europa vi sono sistemi sanitari finanziati dalle imposte e sistemi misti, finanziati dalle assicurazioni e solo sussidiariamente dalle imposte. I risultati però non sono uguali, più che altro per le ristrettezze di bilancio dovute alle mancate riforme del passato che impongono un forte calo della spesa pubblica e quindi anche di quella sanitaria. Oggi i sistemi sanitari finaziati dalle imposte fanno una forte cura dimagrante mentre i sistemi misti sono eventualmente criticati perchè costono troppo.  Dal punto di vista del rapporto costi/benefici tuttavia i sistemi misti (Germania, Francia, Svizzera, Olanda, Belgio ...) sono decisamente
migliori. Queste pagine intendono illustrare alcuni aspetti dei sistemi misti e di come si pongono a confronto con quelli interamente statali (SSN). 
Nota: tutti i dati statistici sono di fonte OECD


Indice
 
Obiettivo Diritti: qualità ed equità
Pubblico e Privato La compressione della spesa sanitaria pubblica in Italia
La crescita della spesa sanitaria pubblica nei sistemi misti La prima comparazione: le tendenze
La spesa sanitaria comparata La quota di spesa a carico del cittadino malato
Riepilogo dei confronti La struttura dei sistemi misti
Suddivisione dei compiti: lo Stato Suddivisione dei compiti: le assicurazioni
Obiettivo

Esaminare il settore sanitario con una ottica prospettica diversa, che esca dalla attuale ideologica e preistorica contrapposizione tra pubblico e privato.


Diritti: qualità ed equità

Una nuova definizione del diritto alla salute.
Un sistema sanitario pubblico è tale quando tutti hanno diritto a ricevere prestazioni sanitarie di qualità e quando il costo di queste prestazioni non grava sul singolo ma viene distribuito in modo equo tra tutti. Quindi pur mettendoci in una ottica di mercato, in cui operatori pubblici e privati forniscono mezzi tecnici, strutture, medicine ed abilita' lavorativa, abbiamo che colui che ha diritto alle prestazioni non è in contatto diretto con il mercato ma ha solitamente due rapporti ben precisi: 1) con medici, ospedali e farmacie per le prestazioni e 2) con organismi economici per il rimborso delle spese sostenute. Tutto ciò può essere definito come:

  1. Diritto alla qualità delle prestazioni sanitarie
  2. Diritto alla equità nella distribuzione dei costi
L'immagine qui sotto rappresenta graficamente il concetto. Tutti i sistemi sanitari sono fatti in questo modo e sono differenti nel modo in cui questi concetti sono estesi e garantiti.

Nella immagine qui sopra si nota che lo strato della equità è più corto di quello della qualità. Questo avviene perché non tutte le prestazioni sanitarie sono rimborsate in modo equo. Alcune ricadono direttamente sul cittadino (inteso in senso lato di soggetto residente in un determinato luogo). Per esempio è implicito che cure di non riconosciuta validità oppure prestazioni particolarmente lussuose (come un ricovero in camera privata a Huston con massimo confort) non possono essere messe a carico della collettività. La lunghezza delle barre che simboleggiano gli "strati" può essere messa in relazione con il PIL. Nei paesi in cui la spesa sanitaria totale è elevata, questo può essere rappresentato da uno strato della equità più largo. La spesa sanitaria pubblica incece è rappresenzabile con la maggiore o minore larghezza dello strato della equità. Intatti in tutti i sistemi sanitari non conta la quantita di prestazioni pubbliche ma la quantità di prestazioni il cui costo è suddiviso tra tutti. Per esempio in Italia anche la spesa sanitaria privata convenzionata con il SSN è considerata spesa pubblica.


Pubblico e privato

Il concetto praticamente universale di tutti i sistemi sanitari è quello che vede lo strato della equità (rimborso) agire sia verso i fornitori di prestazioni sanitarie pubbliche sia verso i fornitori di prestazioni private. Il sistema italiano presenta una marcata differenza, dovuta al fatto che lo Stato gestisce contemporaneamente strutture pubbliche e la struttura di rimborso. Normalmente le relazioni dovrebbero essere quelle illustrate nella immagine seguente:

Qui possiamo vedere sia la quota a carico del cittadino (freccia blu) che le parti rimborsate in modo equo (verde).
Il cittadino (o residente) paga quindi sia direttamente (tickets, franchigie, prestazioni non riconosciute) sia indirettamente (premi assicurativi e imposte). Paga in ogni caso ma la parte blu è a suo diretto carico mentre la parte verde e' una quota risultante dalla distribuzione equa dei costi generali della sanità. In Italia attualmente il SSN gestisce il 100% dello strato del rimborso, utilizzando IRAP e la fiscalità generale come base. Poichè sia il costo della prestazione pubblica (strato delle prestazioni) sia il costo dei rimborsi (strato della equità) sono sotto il dominio politico dello stato, nel casi in cui siano necessarie politiche di risparmio l'autorità politica non puo' fare altro che diminuire le prestazioni rimborsate, (freccia verde) scaricando sui cittadini un maggiore quota di spesa a suo carico (freccia blu). Le politiche di risparmio però si trasformano anche in una carenza di risorse verso le strutture pubbliche e quindi una maggiore espansione di quelle private.


La compressione della spesa sanitaria pubblica in Italia

Le politiche di risparmio hanno portato ad una spesa pubblica sanitaria tra le più basse dei paesi occidentali.
In effetti ciò è dovuto al fatto che lo strato del rimborso (equità) è finanziato esclusivamente dalle imposte.

La spesa sanitaria pubblica in Italia si aggira attorno al 5% della ricchezza prodotta. Una percentuale inferiore, come vedrremo, anche a quella americana. L'uso della fiscalità generale come metodo unico di finanziamento della sanità pubblica è deletrio, anche per la massiccia evasione fiscale, che toglie risorse al sistema ma non i costi. Chi evade infatti gode delle prestazioni sanitarie.  Queste sono giustamente universali ma è lo strato del rimborso ad essere suddiviso solo tra gli onesti. La fiscalità generale però è in contrazione, per via delle politiche di risparmio sulla spesa (e per l'aumento costante del lavoro sommerso) e questo spiega la contrazione della spesa sanitaria pubblica.
La spesa pubblica infatti è una quota  prossima al 50% del PIL ed è in costate calo. La spesa sanitaria pubblica, tutta all'interno della spesa dello stato non puo' che conoscere momenti difficili, di costante limitazione delle risorse.


la crescita della spesa sanitaria pubblica nei sistemi misti

I sistemi misti sono finanziati principalmente da assicurazioni (vedere a questo proposito l'altro documento sulla riforma sanitaria) e solo sussidiariamente dallo Stato. Le assicurazioni a loro volta riscuotono premi o sui rediti, con prelievi percentuali distribuiti tra lavoratore e datore di lavoro (come in Germania e Francia) o direttamente sulle famiglie (come in Svizzera) o ancora in modo misto tra i due come in Olanda. Mentre la spesa pubblica è pari (in Italia) al 50% del PIL ed è in costante calo, la quota di PIL rappresentata dai redditi e dai consumi delle famiglie è maggiore; tra il 80 e l'85% del PIL. Inoltre normalmente non sono quote in calo ma più costanti nel tempo.
Le assicurazioni quindi ottengono risorse maggiori. Anche lo strato delle prestazioni quindi ottiene un maggiore volume di rimborsi.


La prima comparazione: le tendenze

A) Nei sistemi SSN, finanziati solo dalle imposte, lo strato della equità diminisce di larghezza per cui avviene che
1) il cittadino prende a suo carico una quota maggiore di spesa sanitaria diretta (non rimborsata)
2) lo strato delle prestazioni riceve un volume minire di rimborsi e di investimenti e cresce poco.

B) Nei sistemi misti, finanziati da assicurazioni ed imposte, lo strato della equità cresce con il crescere della spesa, a sua volta legata a fenomeni dovuti all'invecchiamento della popolazione e alla innovazione tecnologica.
1) Il cittadino ha comunuque una quota inferiore di spesa a suo carico
2) lo strato delle prestazioni riceve una volume di rimborsi proporzionato alla spesa e non alle necessità di bilancio.

La tendenza generale è quella del costante aumemto nella fornitura di prestazioni (aumento della vita media e costi della tecnologia). Questo è in netto contrasto con la diminuzione dello strato della equità, perché a sua volta condiziona la qualità e la quantità delle prestazioni sanitarie.


 

Da notare che in Italia è lo scarso volume della spesa sanitaria è diventato un vanto, mentre nessuno invece si vanta della scarsa spesa educativa.


La spesa sanitaria comparata

Il grafico qui riportato illustra in blu la lunghezza dello strato della equità (spesa pubblica) mentre la lunghezza complessiva della barra è rapportata al totale della spesa sanitaria (% del PIL). La differenza, indicata come "spesa privata" altro non è che la quota a carico del cittadino.

Come vedete l'Italia ha la percentuale minore di spesa pubblica (quota rimborsata) sul PIL. Addirittura inferiore a quella statunitense, tanto criticata per iniquità. Anche il volume totale della spesa sanitaria è contratto (Italia e UK sono due noti SSN). Per contro i paesi con la maggiore quota di spesa pubblica sono proprio quelli che hanno come base principale il finaziamento assicurativo.


La quota di spesa a carico del cittadino/malato

Se riportiamo al 100% la larghezza massima di ogni barra (che rappresenta il totale della spesa sanitaria) possiamo esaminare il rapporto tra la spesa pubblica (strato del rimborso equo) e la spesa privata (spesa a carico diretto del cittadino o a carico di assicurazioni facoltative).

Qui possiamo vedere che l'Italia viene subito dopo gli USA, quando a iniquità del sistema. Paradossalmente ogni volta che in Italia si accenna a riforme di tipo assicurativo si porta l'esempio negativo degli USA invece di portare quello positivo di Francia e Germania, o dei paesi che stanno nella parte centrale o bassa di questa graduatoria.
Il SSN inglese, ad esempio, se è basso come sanità pubblica, lo è anche come spesa a carico del cittadino.

L'Italia quindi sembra emergere in ogni calssifica negativa:

  1. bassa spesa totale
  2. bassa spesa pubblica
  3. alta spesa a carico del cittadino



Riepilogo dei confronti

Come si vede osservanodo i due grafici assieme, l'italia, grazie alla ristrettezza delle fonti di finaziamento si trova messa male sia come spesa pubblica (la minore) che come quota a carico del cittadino (la seconda peggiore).

Da notare che paesi come Svizzera, Germania e Francia, che hanno una spesa sanitaria totale (prestazioni) prossima al 10% del PIL, hanno anche una elevata percentuale (attorno all'8%) di spesa pubblica (rimborsata) ed una quota moderata di spesa a carico del cittadino (20% circa, contro il 31% dell'Italia).


La struttura dei sistemi misti

Nei sistemi cosiddetti misti il finanziamento dello strato della equità avviene in due modi:

  1. principale: assicurazioni sociali o private obbligatorie
  2. sussidiario: Stato, tramite la fiscalità generale.


Suddivisione dei compiti: lo Stato


Suddivisione dei compiti: le assicurazioni



Ulteriori dettagli su:
appunti sulla riforma sanitaria
il sistema sanitario svizzero

Torna alla Home page
Scrivi
Questo documento, in formato compresso (132KB )