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Nel 2001 il valore aggiunto dell'Ulivo (3.7%) è praticamente tutto positivo. Solo in tre province (Siracusa, Potenza e Isernia) è debolmente negativo (1% circa) e non vale la pena di preparare una mappa apposita. Il valore aggiunto si mostra relativamente più forte al Nord, lungo la fascia pedemontana ed in alcune zone del Centro-Sud. In 15 province supera il 6% ed in 51 province supera la media nazionale del 3.7%. Il valore aggiunto si dimostra più debole nel Centro-Nord, dove l'Ulivo è gia' forte ed ottiene il massimo dei voti e più forte là dove invece i partiti che lo compongono sono meno rappresentati. In questa mappa già si tiene conto del più che probabile contributo degli elettori di Rifondazione Comunista (desistente nel 96 e non presente nei seggi uninominali della camera nel 2001). |
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Nel 2001, specularmente a ciò che accade per l'Ulivo, aumenta la differenza di voti tra uninominale (Cdl) e proporzionale (FI, Lega, AN, Ccd-Cdu). La differenza, negativa, è del 4% e lo studio a livello provinciale ci mostra che, con la sola eccezione di Matera (+0.77) dove si registra un debole valore aggiunto, in tutte le altre province italiane il segno è negativo, con forti punte al Nord (soprattutto il Nord-Est), nel Centro-Sud (fascia costiera sud tirreno; zona di forza di AN) e nelle isole. In 51 province il valore sottratto supera la media nazionale del 4%, in 22 supera il 6% ed in 6 casi (Isernia, Ancona, Biella, Vicenza, Agrigento e Salerno) supera il 9%. Le zone scure indicano le province in cui la CdL (Lega Nord compresa) è meno attrattiva rispetto alla somma dei suoi partiti. |
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