Importanti
lavori preparatori dimostrano che gli strumenti legislativi intesi a
vietare il lavoro nero esistono e sono sufficienti, ma che l’esecuzione
pone diversi problemi. Infatti la nozione di lavoro nero comprende
situazioni disparate (quali l’impiego clandestino di lavoratori
stranieri, la non dichiarazione di attività lucrative al fisco o
la
mancata dichiarazione di lavoratori alle assicurazioni sociali) a cui
corrispondono ovviamente una pluralità di leggi e di
autorità di
esecuzione. Si constata una mancanza di coordinamento tra le
autorità
incaricate di sorvegliare l’applicazione della rispettiva legislazione,
da cui risulta una dispersione delle forze e l’assenza di una visione
d’assieme dell’ampiezza di tale fenomeno.
Allo
scopo di colmare queste lacune, il Consiglio federale ha presentato,
nel mese di gennaio 2002, un progetto di legge che prevede le seguenti
quattro categorie di provvedimenti :
- agevolazioni
amministrative nel quadro delle assicurazioni sociali per facilitare la
procedura di dichiarazione di attività economiche di portata
limitata
(servizi prestati nelle economie domestiche, attività saltuarie
o molto
limitate);
- obbligo
per i Cantoni di designare un servizio cantonale o una commissione di
controllo con competenze allargate e possibilità per le parti
sociali
di partecipare all’applicazione degli strumenti che sono stati
predisposti;
- messa in rete dei dati amministrativi e
obbligo di comunicare i risultati dei controlli dei datori di lavoro;
- inasprimento
delle sanzioni nel settore del diritto degli stranieri e delle
assicurazioni sociali nonché introduzione di una nuova sanzione
che
consiste nella possibilità di esclusione dalle procedure di
aggiudicazione degli appalti pubblici.
In
un secondo tempo il progetto sarà completato da una campagna
d’informazione, allo scopo di sensibilizzare gli attori economici
coinvolti.