Referendum Legge 40
12 e 13 Giugno 2005

Confronto tra la astensione nel 2001 e quella del 2005

Percentuale dei votanti nel 2001



Percentuale dei votanti nel 2005


Si notano affinità nelle zone di alta partcipazione, con l'eccezione di Bolzano



Esaminando il voto (e quindi l'astensione totale) per le consultazioni referendarie del 2001 e del 2005 possono emergere considerazioni importanti.

Nel 2001 (referendum sul Federalismo) non c'era necessità di quorum – non previsto per i referendum costituzionali – e quindi non ci fu una campagna attiva per l'astensione. Chi era d'accordo votava SI, chi non era d'accordo votava NO e chi si asteneva non pesava sull'esito. Nel 2001 ha votato il 34% e quindi il 66% si è astenuto. Le differenze tra province sono marcate ma contenute (deviazione standard = 5)

Nel 2005 invece il quorum è necessario ed esiste una attiva promozione della astensione, per far fallire il referendum. Vota il 25.9% e quindi il 74.1% si è astenuto.

Le differenze sono più marcate (deviazione standard = 9).

La differenza media tra l'astensione del 2001 e quella del 2005 è dell'otto%.

La mappa delle differenze (2001 meno 2005) mostra che l'otto% non è costante. Il alcune regioni, principalmente il veneto e l'est della lombardia, la differenza oscilla tra il 15 ed il 35%. Per contro in tantissime privincie non esiste differenza sensibile con il 2001 ed in 7 casi si è registrata nel 2005 una affuenza superiore al 2001.

Va considerato che la consultazione del 2001, era comunque importante per il tema (un assetto federalistico della nazione) ed anche se il tema era complesso e specialistico, riguardava tutti, in linea di principio. Eppure la partecipazione fu del 34%.

Le zone in cui vi è stata pochissima differenza con il 2001 (dove quindi possiamo presumere che l'appello alla astensione sia stato poco o per nulla seguito) sono la sardegna, gran parte della emilia romagna e della toscana, una buona parte della costa ligure e tirrenica. Inoltre c'è stata pochissima differenza nelled uen capitali italiane, quella politica e quella economica: Roma e Milano. Per motivi tecnici non sono mostrate le nuove provincie.

Provincie con una differenziale di astensione inferiore all'8%



Provincie con una differenziale di astensione superiore all'8%



Nelle immagini qui sopra, a sinistra abbiamo le 52 provincie in cui l'astensione si è discostata di poco o per nulla da quella del 2001, quando non c'era quorum e non esistevano comitati per l'astensione. Essenzialmente abbiamo la Sardegna, la costa ligure e toscana, Milano e Roma, il Friuli Venezia Giulia, parte di EMR e Toscana. Possiamo sostenere che in queste zona la campagna astensionistica del 2005 ha avuto poca presa. In sette provincie (quattro sarde: Nuoro, Cagliari, Sassari e Oristano e tre tra Livorno, La Spezia e Massa Carrara) la percentuale dei votanti del 2005 ha addirittura superato quella del 2001. Nella mappa a sinistra le zone scure sono quelle in cui la differenza tra l'astensione 2005 e 2001 è stata minima, prossima se non inferiore al 2001 mentre le zone chiare sono quelle in cui la differenza di astensione si è avvicinata al dato medio dell'8%.

La mappa delle 51 provincie in cui la media dell'8% è stata invece superata è a destra. Si nota vistosamente un grosso grappolo omogeneo nel Veneto e nell'est della Lombardia. Spicca anche la Povincia di Cuneo, le Marche, parte del cento-sud (ma non la calabria) mentre la Sicilia appare a macchia di leopardo ma tutto sommato prossima alla media nazionale. Si fa notare che nella 21 provincie più intensamente colorate della mappa di destra, dove l'astensione ha superato, del 5% ed oltre, la differenza media con il 2001, vivono quasi 9.8 milioni di elettori, pari ad 1/5 di tutto l'elettorato.

Volume maggiormente superiore vale per la mappa di sinistra, in quanto nelle 13 provincie in cui l'astensione è stata del 5% o più inferiore alla differenza media con il 2001, vivono 10.5 milioni di persone (in gran parte costituiti dalle provincie di Roma e Milano).

Le due mappe indicano dove la campagna astensionistica ha avuto maggiore o minore successo.

Riassumendo, per un 59-60% dell'elettorato abbiamo avuto una adesione media alla'astensione prossima all'8% (differenza tra 2005 e 2001).

Per un 20% si riscontra una adesione superiore al 13% rispetto al quella del 2001.

Per un altro 20-21% si riscontra una bassa adesione (3% oppure anche negativa, nel senso che nel 2005 hanno votato più che nel 2001).


http://www.progettoitaliafederale.it/lente/Sottolalente_main.htm