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Riforma
della Costituzione - referendum 2006 |
con l'autore scrivendo a questo indirizzo di posta elettronica |
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Poche parole su
questo referendum.
Perché non ci pare il caso di spendere molto di più di quanto già si dice. Per prima cosa è già inedeguato proporre questo come un "referendum sul federalismo". Il referendum è sulla riforma della Costituzione ed essa si articola in due grandi filoni: a) la parte relativa al premierato, ai rapporti quindi tra esecutivo e legislativo. b) la parte relativa alla cosidetta "devolution" ed ai poteri statali e regionali. Sul premierato la riforma a
nostro avviso va bocciata perché
inadatta ad un adeguato bilanciamento tra poteri autonomi.
Qualuno pensa che il federalismo debba essere bilanciato da un premierato forte. Si sbaglia, per noi. Sulla devoluzione, pasticciata, vi sono errori gravi di impostazione nella assegnazione di compiti esclusivi alle regioni, con determinazioni che non esistono nemmeno nei paesi federali piu' antichi e "puri", e c'è l'assurdo logico dell'interesse prevalente dello stato nazionale, che non è affermabile in alcun modo oggettivo ma è solo determinabile come espressione di una maggioranza che decida in tal senso. Se l'autonomia locale deve essere ostaggio delle maggioranze nazionali, tanto vale tenersi il decentramento. La realtà è che è naturale che ci siano divergenze tra visioni locali e nazionali ma questo deve essere terreno di discussione in appositi tavoli conciliatori dove non prevalga la logica del nodo gordiano ma quella della concertazione. La via maestra è quella del federalismo concertativo, dove c'è concertazione su materie concorrenti, non ostracismo sulla base di meterie esclusive temperate da un criterio di interesse nazionale difficilmente attuabile. Questo sito, che dal 1996 si impegna per l'approdo ad un vero federalismo, auspica che questa riforma venga bocciata dai votanti. Invitiamo
quindi a votare NO
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