Progetto Italia Federalea cura di Francesco Paolo Forti |
di Bertand Russell |
l'autore scrivendo a questo indirizzo di posta elettronica |
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[Le note tra parentesi quadre, sono della redazione (Forti)] [...] Le differenze fra le varie nazioni,
finche' non conducono ad ostilita', non sono affatto da deplorare.
Il vivere per un certo tempo in un paese straniero ci rende consapevoli
di meriti di cui il nostro paese scarseggia, e questo e' vero quale sia
il paese nostro. Altrettanto si deve dire delle differenze
fra le varie regioni di un stesso paese, e dei tipi diversi prodotti dalle
diverse professioni. L'uniformita' dei caratteri e l'uniformita' delle
culture sono cose da deplorare. [*1] L'evoluzione
biologica e' dipesa da differenze innate tra individui o tribu',
e l'evoluzione culturale dipende da differenze acquisite. Quando
queste scompaiono, non si trova piu' alcun materiale da cui scegliere.
Nel mondo moderno, c'e' un reale pericolo di una somiglianza eccessiva
tra tra regione e regione sotto l'aspetto culturale. Una delle migliori
maniere per ridurre al minimo questo male consiste nell'accrescere
l'autonomia dei diversi gruppi.
Il governo mondiale deve lasciar liberi i governi
nazionali in tutte quelle cose che non hanno a che vedere con la
prevenzione della guerra; i governi nazionali, a loro volta, debbono
lasciare il massimo possibile di iniziativa e di liberta' alle autorita'
locali. [....]
Note redazionali (Francesco Forti): [*1] A questo proposito ricordo che compito del federalismo e' il "rispetto e mantenimento delle diversita' regionali" nonche'"combinare l'unita' all'esterno con la molteplicita' all'interno". Così appare ad esempio nella carta fondamentale tedesca. [*2] Per "giustizia", Russell intende soprattutto quella sociale ed economica, non tanto quella giuridica. [*3] La situazione che Russell
dipinge ora come "devolution" ora come "decentramento", e' perfettamente
identica alla situazione federalista, forse con l'unica variante
che Russell immagina la concorrenza solo nella sfera culturale, intellettiva
e politica, non in quella economica mentre il federalismo prevede
e contempla la concorrenza economica e fiscale tra i diversi modelli locali
che i "gruppi" di individui decidono di sperimentare.
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